giovedì 7 gennaio 2010

Incontro del 14 Dicembre - Il vecchio che leggeva romanzi d'amore

Ed eccoci all'ultimo incontro di questo 200, pronti per gli auguri di Natale e per iniziare un nuovo anno ricco di libri e letture!
Il libro di questo mese è stato "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di Luis Sepulveda. Qualcuno di noi, come Annamaria, avevano già letto questo libro e si sono ritrovati, di primo istinto, a dire che il libro è facile da leggere, scontato, che l'autore poteva dire qualcosa di più, un libro che si sofferma troppo sui personaggi e nel quale non trovano morale. Ma dopo averne parlato insieme, dopo aver ascoltato soprattutto il parere di Antonio e Cristian ci siamo dovuti ricredere, perchè in fin dei conti questo libro aveva tantissime cose da dire.

Ad Antonio sembrava di essere li, in Amazzonia, in mezzo alla natura. E' un libro che aiuta questo rapporto con i libri, con la lettura, un po' come quello che il nostro gruppo vuol fare.
La discussione ci ha fatto crescere dei dubbi.L' Integrazione tra le culture, come deve essere? E’ giusta quella descritta nel libro?
Secondo Annamaria e Antonio è assolutamente così, le radici devono essere rispettate. Uno straniero in terra straniera deve attenersi alle regole del posto. Ma è davvero così nella realtà
Secondo tutti noi l'autore deve averli davvero conosciuti questi indios, deve averci vissuto a stretto contatto, è troppo il legame e le descrizioni sono davvero molto forti e ben fatte.

Cristian ha poi sollevato un'altro argomento di discussione, la globalizzazione: fenomeno moderno delle minoranze schiacchiate ed eliminate. Sepulveda aveva già visto un futuro in questo argomento?
Perché ha allora scritto questo libro? Per gli scrittori più classici e sensibili è la capacità di intuire il futuro. Non usa denuncia, fa solo capire al lettore certe cose e certe situazioni. Inizialmente eravamo tutti d’accordo con il fatto che scriva questo fatto proprio per la globalizzazione che negli anni 90 stava proprio nascendo, per poi scoprire che il libro è stato scritto nel 1987. Che sia un precursore?

Alla fine sono tutti d’accordo con il fatto che siamo partiti prevenuti (senza morale, personaggi senza spessore), Sepulveda ha di fatto usato la penna per denunciare quello che succedeva. Il suo è un'Elogio alla concretezza e alla semplicità delle cose.
Lui voleva un altro mondo rispetto a quello dove viveva, si rifugiava nei suoi libri, era solo e ferito. Ma c'erano i suoi libri.

Nel prossimo post vedrete tutti i libri vagliati per quest'ultima scelta dell'anno, che è caduta su Giro di vite di Henry James.

E il prossimo incontro si terrà Mercoledì 13 Gennaio alle ore 21 sempre al Muvi Viadana.

Non mi resta che augurarvi un felicissimo 2010 carissimi amici!

E come vi dico sempre...

Buona Lettura!

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