sabato 24 ottobre 2009

Incontro dell'8 Ottobre - L'estate che perdemmo Dio

Rieccoci con il nostro consueto incontro al Gruppo di Lettura, che ancora ahimè non ha un nome (anche se c'è chi propone di chiamarlo semplicemente "Gruppo di Lettura"!).
Il libro da noi letto per questo mese è L'estate che Perdemmo Dio, di Rosella Postorino.
Sostanzialmente a tutti noi il libro ha dato un po' le stesse impressioni. Ti entra dentro, è capace di farti provare delle forti emozioni, ma il voto più che positivo è stato dato soprattutto dopo averlo finito e ponderato per bene.
L'autrice scrive molto bene, ma abbiamo tutti concordato con il fatto che non succede nulla di eclatante nel libro, non ci sono fatti avvincenti. Ma appunto questa cosa da un immenso valore al libro, che ci concentra sulle emozioni e sulle sensazioni che può trasmettere al lettore.
Rosella ti fa immedisimare in Caterina o in Margherita. Ti fa vivere queste esperienze, è capace di farti vivere questa cosa, è questo che da valore al libro.
Sono avventimenti ed emozioni in cui si potrebbero ritrovare gran parte dei meridionali che vivono questa “mafia”, ma anche le persone del Nord che possono aver avuto a che fare con meridionali o appunto con meridionali che lasciano la loro terra per dare alla propria vita un'altra possibilità.
La cosa “eclatante” è che è una bambina che chiede di uscire da questa mafia, vuole vivere con i suoi genitori una vita normale.

Sostanzialmente questo libro parla di mafia o ‘ndrangheta senza mai parlarne. Rosella ha un'interessante modo di scrivere, presenta una serie di problemi ma non dice in modo diretto di cosa parla.
Ivano che la conosce personalmente ha fin da subito detto che secondo lui avrebbe dovuto "far scappare un po' di più i cavalli", avrebbe dovuto controllarsi di meno e se l'avesse fatto questo avrebbe aiutato di più il libro.

Il punto più interessante della serata è sicuramente stata la telefonata all'autrice, a Rosella.
Ivano ha da subito presentato il nostro gruppo di lettura e lei si è dimostrata molto disponibile, gentile e anche molto simpatica.
Abbiamo cominciato subito con le nostre domande. Per prima cosa le abbiamo chiesto se il fatto che i capitoli siano molto brevi sia stata una scelta stilistica.
Effettivamente lei ce l'ha confermato dicendoci che uno dei motivi è di dare respiro, un modo di andare incontro al lettore perchè ci sono tanti personaggi e c’è un collegamento tra presente e passato che si ripete spessissimo nel suo libro.
La cosa principale che tutti ci siamo chiesti è stata "Ma è un libro autobiografico?". Rosella ci dice che il libro aveva pensato di scriverlo già da quando aveva 12 anni, perchè anche lei, come Caterina, è calabrese. Il libro si può quindi dire che per certi aspetti possa essere un po' autobiografico e lei si rispecchia molto in Caterina, in Margherita e in un po' tutti i personaggi del suo libro.
Più andiamo avanti nella telefonata più lei è disponibile e scherza con noi. Siamo davvero entusiasti di questa cosa e viviamo questo momento molto serenamente.
Ivano poi le chiede se lei pensa di far parte di una letteratura femminile in Italia o di una letteratura italiana.
A questo punto Rosella prende una posizione ben precisa, e sempre rimanendo molto calma e gentile ci spiega che ha infatti consigliato ad Ivano diversi libri di autrici femminili, e per lei lo scopo della letteratura femminile è che si chiami letteratura e basta. Non ha senso fare nessuna distinzione, anche se essendo femmina, si può trovarsi nella letteratura femminile.
Anche Aliani fa una domanda, "l’unica possibilità di riscatto è sradicarsi dal sud?" In effetti è così ma l'autrice lo dice con un po’ di tristezza, aggiungendo anche che non tornerebbe più a vivere al sud.

La telefonata si concluda con Rosella che gentilmente ci consiglia delle letture che potremmo fare con il nostro gruppo. Il primissimo che ci consiglia, senza che noi le facessimo direttamente la domanda è Marina di Ingeborg Bachman.
Poi ci parla di Mentre Morivo di William Faulkner, dove ci sono molte voci narranti, poi anche di L'ordine naturale delle cose di Antonio Lobo Antunes, scrittore portoghese candidato al Nobel, che racconta esperienze di personaggi un po’ marginali.

La telefonata si conclude con la promessa di risentire ancora Rosella e di invitarla al nostro gruppo facendole assaggiare tutti i nostri sapori locali.
Siamo tutti euforici, Rosella è stata gentilissima e davvero carinissima e non finiremo mai di ringraziarla per la bellissima esperienza che ci ha fatto vivere.

Alla fine il libro ci ha fatto capire alcuni aspetti della vita di persone a noi vicine o addirittura in prima persona per persone che hanno origini meridionali.
L’attaccamento alla famiglia così radicato, la protezione che si sente all’interno dell’affetto della famiglia e la difficoltà del distacco, il libro vuole essere anche un percorso di formazione per tutti, come ad esempio Salvatore che, nel libro, è padre ma è ancora figlio allo stesso tempo.

Purtroppo la serata è finita, ma tutti siamo davvero felici ed entusiasti di quello che è successo durante quest'incontro.
Il libro scelto per il prossimo incontro è Norwegian Wood - Tokyo Blues di Murakami Haruki.
E il prossimo incontro si terrà Martedì 10 Novembre alle ore 21 sempre al Muvi Viadana.

Non vedo l'ora di passare ancora del tempo insieme ai miei cari amici del Gruppo di Lettura di Viadana!
E come vi dico sempre...

Buona Lettura!

1 commento:

Antonio ha detto...

Il libro di Rosella Postorino è perfetto per un gruppo di lettura, perché mentre lo leggi può lasciarti perplesso, ma quando lo ripassi mentalmente e lo condividi con gli amici del gruppo ti trasmette tutta la forza del suo messaggio.
Antonio